mercoledì 15 maggio 2013

Cherchez la Mamme

Ma la nave non è fatta di clandestini, stanziali per cinque, sei anni al massimo, e di manovali della cultura, sempre più vecchi e sempre più in affanno, a manovrare la nave fra i marosi e le secche di un percorso accidentato.
Ogni tanto, soprattutto quando si avvicina la fineanno, sale a bordo una Mamma.
La Mamma è solitamente ben curata nell'aspetto, gentile e melliflua. Ha un approccio iniziale fra il reverente e il confidenziale, abbonda in professoressa, oppure solo prof, per la tipologia Mamma confidenziale giovanilistica.

La Mamma è chioccia protettiva; in genere innamorata del proprio Figlio, meno della Figlia, sulla quale, non potendo proiettare passioni edipiche, riversa tutte le proprie frustrazioni femminili/ professionali/ familiari/ sociali.
In ogni caso, la Mamma ha un solo scopo: che non è far promuovere il Figlio, o la Figlia. La promozione è lo strumento. Lo scopo vero è giustificare, attraverso la loro promozione, la propria personale autoassoluzione, per le debolezze, le mancanze, i vuoti educativi, i silenzi conniventi, la testa nella sabbia, lo sguardo voltato dall'altra parte, l'ipocrisia, la fragilità, il calabraghismo, il menefreghismo nei confronti dell'unico vero reale compito che compete a una mamma: e_du_ca_re. Che significa condurre fuori, non tenere dentro.

La Mamma si stizzisce quando a bordo non trova connivenza. Quando la si inchioda alle proprie responsabilità. Quando le si fanno presenti le ambiguità, le contraddizioni, le falsità.
"Sì, è vero, mio figlio è mancato a qualche compito, ma, sa, poverino, era così ansioso, mi sono anche arrabbiata, ma ha tanto insistito..."
" Lo so, è così interessata...la sua materia le piace proprio...perché non interviene in classe? Lei mi ha detto che ha paura che gli altri compagni la giudichino una leccapiedi, una secchiona; capirà, a diciotto anni queste cose fanno male..."
"Ah, studiare studia, sta sempre sui libri, non esce mai...come dice? E' assente anche nelle ore di lezione? Ma sarà perché è così stanco, sa, ha gli allenamenti; sì, lo so che ho detto che non esce mai, ma intendevo escluso lo sport..."
"Uh, mia figlia adesso è un po' distratta; capisce, è stata lasciata dal ragazzo, e ora esce per distrarsi...no,niente stravizi, ci mancherebbe, ma sa quante volte l'ho fatta cambiare prima di uscire?, però, capisce, ormai la minigonna la mettono tutti, in discoteca fino alle 4 ci vanno tutti i suoi amici...ma come fa lei a vederla su facebook? Ah, si può?"
"Adesso lei è tutta presa dai test universitari, del resto, come si fa, per entrare bisogna darsi da fare, iniziare fin da subito a competere...come? L'esame di stato? Ma lei non ha certo problemi, no?"

La Mamma mi guarda, ma non vede; mi sente, ma non mi ascolta; chiacchiera, ma non mi parla. Mafiosa omertosa complice dei capricci del Figlio, in perenne adorazione delle sue gesta, di cui conosce solo l'apparenza, ma non la sostanza, si rifiuta di crescere con lui, e, di conseguenza, di farlo crescere. Preferisce tacere, piuttosto che parlare. Toglie i paletti, quei fastidiosi paletti che impediscono un percorso liscio e quieto nella vita, prima ancora che il Figlio se ne accorga. La vita, vista da lassù, è una discesa piacevole, libera, aria fra i capelli e musica techno nelle orecchie.

Dio dei fallimenti, abbi pietà di loro.

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