domenica 21 aprile 2013

Analgesico

I pezzi della casa cadono.
Ci colpiscono, ci feriscono, e noi camminiamo a fatica fra le macerie delle nostre case.
I ricordi di un anno difficile fanno zoppicare il nostro passo già incerto, fragile.

I pezzi della casa cadono, e noi li guardiamo cadere, sentendo nel cuore che niente sarà più come prima.
Le scelte compiute e pagate da noi, quelle imposte da altri, ma pagate da noi, quelle che avremmo dovuto compiere e invece no.
Arranchiamo, col nostro passo incerto e fragile, e gli occhi guardano intorno, per trovare qualcosa che nemmeno loro sanno bene.
Fa male, tutto questo, tanto. La speranza è una candela che sta per spegnersi, nella tempesta della disillusione.

Fra le macerie, però, troviamo qualcosa. Un pezzo di vita per cui valga la pena camminare, ancora.
Lo prendiamo fra le mani, lo guardiamo, e lo ascoltiamo parlare.
Sono parole antiche, che scendono nel cuore, e lo curano. Amicizia, accudimento, acqua, pane, terra, vento, sincerità, fiducia.
Una musica, impastata di lacrime sorrisi bei pensieri, un analgesico, che allontana la tempesta, o forse la addomestica, e noi, qui in mezzo, fra le macerie della nostra casa, a zoppicare e piangere e sorridere e ricominciare a cercare. A costruire. A scrivere la nostra vita.



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