mercoledì 7 marzo 2012

e tirala, quella palla




sto qui, signore.
sto qui sdraiato in un letto.

ero un campo di baseball anch'io, sai.
ero azione, e urla, vittorie e sconfitte, amore e passione.
ero in movimento, sempre, ero bontà e sacrificio, in questa dura terra.
ho versato sudore e sangue e dolcezza su quella terra, signore.

ma ora sto qui, sdraiato in un letto.
la mia forza mi sta lasciando,la giovinezza è un ricordo lontano.
a volte chiedo di camminare.
a volte chiedo se i miei genitori sono morti.
a volte chiedo a mia figlia come si chiama.

ma c'è una cosa che ricordo, signore, ah, se la ricordo.
ricordo che avevo speranze e desideri, avevo forza e fede. e su questi avevo fondato il mio campo, su cui giocare.
ricordo che avevo occhi chiari e tanti capelli, camminavo dritto e nobile.
una donna minuta e forte vicina, e una storia da raccontare.

ma, signore, prima che tutto diventi cenere e polvere, prima che tutto sia spazzato dal vento, prima che spenga la luce,
fammi un favore:
dammi la forza di resistere alla mia rabbia,
dammi la forza di non farmi abbattere dalla paura,
dammi la forza di guardarti dritto negli occhi.

bene.

e adesso,
tirala, quella palla.

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