domenica 12 giugno 2011

power




quella sera, giorgio, c'era un'atmosfera sospesa.
il sole era stato nascosto quasi tutto il giorno, ma al tramonto era uscito, come a ricordare la sua presenza.
tu mi avevi accompagnata al seggio, nel primo pomeriggio, e la presidente ti aveva fatto vedere le schede, tutte colorate. 'ho voglia di votare anche io, mamma...dopotutto è il mio futuro!', mi avevi detto.
e io mi ero sentita felice, per avere vicino te, un figlio così sensibile, impegnato, consapevole, pur nei suoi tredici anni.
quando siamo usciti dal seggio, ricordi?, soffiava il vento. sembrava mi ringraziasse di avergli detto sì.

quella sera, giorgio, suonavi questa


e c'era un'atmosfera sospesa.
nessuno sapeva se i cinici ce l'avrebbero fatta anche quella volta, se il futuro si sarebbe sgretolato, oppure se il vento avrebbe soffiato via la polvere di tutti quegli anni, come aveva fatto in qualche città, due settimane prima.

tu suonavi, io avevo negli occhi i colori di quelle schede, e il volto di giovanna che, nel tardo pomeriggio, si era seduta per terra in una piazza vicino al lago con cento bambini,a suonare la chitarra e sorridere; e mi ero sentita così abissalmente vecchia, e viva, grazie a quelle quattro croci su quei quattro sì, lanciati nel futuro a proteggere voi, noi, la giustizia.

e allora, allora, con la finestra aperta a respirare il vento, mi ero seduta al pc, e avevo scritto.
per appendere al chiodo di un ricordo l'atmosfera sospesa di quella sera.