mercoledì 28 aprile 2010

il glicine e il lago



così succede che, quando la vita rosicchia speranze e respiri, anche un fotogramma agganci il cuore a un'impressione che resta.
e succede che l'occhio viaggi più veloce del pensiero, e colga un frammento di bellezza sparso così, gratuitamente, senza che qualcuno ce l'abbia messo con intenzione, e senza pretese di esserlo, bello.

non sono di quelle persone che si sciolgono per 'gli_spettacoli_della_natura'. a questi, preferisco le cose fatte dall'uomo. hanno un che di stupefacente, soprattutto quando plasmano la natura e le danno senso.

un glicine è una pianta. ma, quando un glicine viene messo dall'uomo vicino a un lago, e l'uomo ha la cura e la pazienza di aspettare la primavera, il viola cangiante del glicine vicino al blu metallico del lago producono un'alchimia speciale. che, aggiunta al profumo acuto del fiore mescolato a quello dolciastro del lago, perfora i sensi e li inchioda.

e così succede che il fotogramma profumato si imprime nel cuore, e da lì, sicuro, non se ne va più.