venerdì 10 luglio 2009

lo sbarco

la spiaggia si intravvede, lontana, dal capannello prima del primo scritto
e mi fanno anche la foto
io sorrido, eccerto, dico, state tranquilli

e una dice ah ma allora sa già i titoli!!
sì,sì, la gelmini e io siamo amiche d'infanzia...
sei ore di sudore e barrette energetiche e teste basse a pensare
i cellulari sulla cattedra, i passi dei commissari
calma di vento, andare di bolina, studiare la rotta, non perderla mai

e il giorno dopo, quattro ore di maremoto
la signora che non sa leggere, e fa a pezzi cicerone
gli sguardi imploranti, la collega che dice 'ma è faaacile', eccome no? e le secchiate d'acqua sulla faccia per svegliarsi

e la terza prova, dicono che sappiano le domande, ma no, sono quelle consigliate per il ripasso, allora sanno le materie, ma figurati, fino a lunedì non le sa nessuno, e scattano gli isterismi, le cattiverie, i sibili e le insinuazioni, finché non si capisce più chi debba navigare, se i clandestini, i loro genitori o certe prof.càpita, quando si è tutti stretti in pochi metri quadrati di nave

però poi passa tutto, si estrae a sorte, tutti in giro a testa alta, e chi s'è visto s'è visto

e l'ultima mareggiata, l'orale nel caldo torrido del luglio, denti stretti, facce bianche, disinvoltura in affitto, domande in bilico fra digintà e nozionismo.

ma, alla fine, un sorriso, una stretta di mano, grazie, arrivederci.
lo sbarco.
qualcuno andrà lontano, nel mondo_fuori. qualcun altro si fermerà. ci sarà chi farà quattro figli e chi avrà due mogli. chi farà esattamente quello che ora sta sognando, e chi sognerà tutta la vita quello che non farà mai.
li vedo allontanarsi e prendere il largo. qualcuno lo rivedrò ancora, mi sa. qualcun altro mai più.

rimetto gli attrezzi nella stiva. ora, posso vivere anch'io il mondo_fuori.